Buon pomeriggio a tutti oggi voglio dare il via alla nuova rubrica, ovvero storia della pedagogia e dell’educazione, faremo quindi un excursus storico all’interno del mondo della pedagogia.
La pedagogia è l’educazione sono nate solo in seguito alla nascita delle società . persino in quelle più primitive, la cura dei bambini e il loro inserimento, sono da sempre stati fondamentali. Le fondamenti di questi studi possiamo trovarli nel famoso libri di Darwin “Le origini delle specie per selezione naturale” del 1859, nei quali accosta l’evoluzione delle specie biologica a quella culturale, secondo il principio dell’adattamento.
L’uomo, da intendere come specie, secondo gli studi condotti da Darwin , si adatta attraverso il cibo, l’acqua, gli strumenti che ha per cacciare e nutrirsi a livello biologico mentre invece a livello culturale l’elemento principale che avvicina la specie umana all’evoluzione è il linguaggio. Proprio dal linguaggio, infatti, inteso sia come espressione vocale che artistica, di cui si hanno tracce dall’uomo di Neanderthal, si crea la cultura una società e di conseguenza l’educazione.
Fu, nel 1871, Edward Burnett Taylor, a dare una definizione della cultura , in relazione alla Primitive Culture, materia di cui si occupava, definendola come : “l’insieme di storie, arti, elementi , conoscenze, morale , costumi, acquista dall’uomo “, ed è proprio questa ultima definizione che allude all’educazione. A questo concetto si rifarà lo studioso John Dewey evidenziando come l’educazione sia quel processo che assicura la continuità tra le generazioni ed è una necessità della vita, sia in ambito familiare che sociale.
Dopo questa introduzione ci troviamo quindi con due tipi di educazione:
da una parte abbiamo l’educazione naturale, nata nella preistoria e sopravvissuta in tutte le epoche poiché si basa sull’oralità e la provenienza e dall’altra l’educazione familiare ovvero quella che viene ricevuta all’interno del proprio gruppo familiare di appartenenza e che spesso viene influenzata dal contesto circostante (come paese di nascita, ceto, tradizioni e simili).
Storicamente parlando anche il nomadismo ha avuto la sua importanza, subito dopo l’era preistorica, per lo sviluppo della cultura e dell’educazione. La specie umana aveva cominciato a spostarsi per cercare territori migliori e ospitali e di conseguenza si sviluppa anche il linguaggio e aumenta la tradizione di tramandare oralmente i racconti della propria storia. L’oralità si serve infatti di : linguaggio, imitazione, approvazione o disapprovazione ed è proprio qui che si inserisce ancora di più l’educazione familiare, sia in positivo ma soprattutto in negativo con la disapprovazione e le conseguenti punizioni.
Le famiglie iniziano anche a indirizzare il futuro dei figli partendo dal loro sesso di nascita, e si iniziano quindi a definire anche i primi obiettivi educativi, che erano, ovviamente, per i maschi la forza, il coraggio, la caccia, e per le femmine, il procreare o l’aiutare marginalmente l’uomo, ad esempio costruendo gli strumenti della caccia.
Lo sviluppo dell’oralità comincia a non bastare più poiché le conoscenze dei vari popoli muoiono con le persone più anziane che se ne vanno, si sente l’esigenza di avere qualcosa di più dei disegni per tramandare i racconti. Ed è proprio con le popolazioni dei Sumeri e dei Fenici nasce la scrittura, che già istruivano con una sorta di scuola pubblica i bambini agli insegnamenti delle loro società.
Dopo il nomadismo nascono poi le civiltà idrauliche ovvero quelle che si stabiliscono vicino a corsi d’acqua di cui la più importante è sicuramente la civiltà Egizia, che fanno dell’agricoltura la loro fonte principale di sostentamento e parallelamente iniziano a farsi più domande su come funzioni la natura e di conseguenza il mondo. Sarà proprio qui che nasceranno le idee di divinità e di culto principalmente per una cosa: l’organizzazione del futuro, proprio per organizzare i raccolti e la rotazione dei campi.
La previsione del futuro viene affidata a coloro che vengono definiti i “saggi della civiltà” e anche qui si fa un passo avanti nell’educazione fondamentale, ovvero chi sa è saggio e diventa un punto di riferimento per tutti, in pratica: il sapere è potere. Ovviamente le persone che sono le più acculturate della società non sono eterne e diventa fondamentale tramandare le loro conoscenze ai giovani e qui si ha la nascita della scholè , la prima rudimentale forma di scuola, che si svilupperà particolarmente nella società greca, che vedremo più nel dettaglio la settimana prossima!
Grazie per avere seguito questa rubrica, ci vediamo Martedì 16 alle 18 sempre qui, con l’educazione nella greca arcaica una delle più importanti e che più ha condizionato il mondo dell’educazione e scolastico con cui abbiamo a che fare ancora oggi.
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