Pedagogia nell’età contemporanea- Storia della Pedagogia nell’800 (7)

In questo nuovo appuntamento con la rubrica storia della pedagogia e dell’educazione andremo ad affrontare in breve i cambiamenti del 1800.

A livello culturale nascono vari movimento come il romanticismo è l’idealismo e il positivismo legati arte cultura filosofia e letteratura. L’ istruzione diventava una questione statale, quindi era di gestione pubblica aveva risorse finanziarie pubbliche ed era regolata da apposite leggi, era obbligatoria e gratuita almeno nei gradi iniziali. La scuola aveva anche la funzione di creare coscienza nazionale. In quel tempo ci furono vari movimenti culturali come il romanticismo è l’idealismo e il positivismo legati arte cultura filosofia e letteratura.

La scuola aveva anche la funzione di creare una coscienza nazionale e quindi aveva anche una funzione sociale e di conseguenza una funzione politica dell’educazione venne grazie incominciavano ad insegnare anche la storia è proprio in questo secolo che la pedagogia si consolida come scienza dell’educazione.

Per quanto i personaggi noti di questa epoca fossero i tre idealisti tedeschi : Herbart, Fröbel e Hegel, a noi interessa in particolare Willhelm Von Humbot poiché proprio da lui partirono quei concetti che arrivarono a far considerare la pedagogia come scienza dell’educazione.

Fu proprio lui infatti a organizzare la scuola in gradi: elementare, scolastico e universitario: il primo livello avviava alla conoscenza dei numeri e della parola, il secondo rilanciava l’istruzione umanistica, lo studio del greco e del latino e si dedicava molto tempo alla ginnastica l’obiettivo era educare, mentre il livello universitario ovviamente si fondava dove però la scienza più alta era la filosofia proprio lui infatti a organizzare la scuola .

Ed è proprio qui che ritornano i grandi che abbiamo citato prima, Herbert ad esempio sosteneva che la funzione educativa avesse funzione di interesse mentre Frobel sosteneva l’educazione naturale del bambino e dava importanza al gioco come momento di costruzione dei rapporti interpersonali e dal suo pensiero nacquero i giardini d’ infanzia.

Per quanto riguarda l’Italia prese piede la pedagogia laica e anche qui nascono i nidi di infanzia specialmente in Piemonte, Lombardia e Toscana che si rifanno al modello di Pestalozzi. Figure importanti sono Enrico Mayer che si dedicò all’istruzione pubblica e ai nidi di infaniza e Don Giovanni Bosco che seguiva , oltre alle stesse opere di Mayer, anche principi dell’educazione cristiana ed è da lui che sono nati gli oratori salesiani.

Il resto di Europa rimaneva indietro infatti continuavano ad essere istruiti solo i figli di benestanti anche perché si trova di fronte a un’ostilità dei gruppi dirigenti, alla mancanza di insegnanti e alle stesse famiglie che non avevano interesse a mandare i propri figli a scuola. La situazione cambiò quando Bell e Lancaster, grazie al loro metodo del mutuo insegnamento, ovvero al fine di istruire un maggior numero di bambini proposero di impiegare ragazzi più grandi e dar loro la funzione di educatori, questo metodo coinvolse anche parte del sud Italia. Da qui ci possiamo ricollegare al fatto che si stesse andando verso la scuola del regno d’Italia che sarebbe nato di via poco ma vediamo di vari Stati dell’Italia come era organizzata distruzione .

Abbiamo in precedenza già visto cosa succedeva nel Ducato lombardo- veneto e nel granducato di Toscana; nello Stato della Chiesa si aggiunsero altre scuole e ricevette maggiore attenzione l’ istruzione artigianale e professionale, con scuole gratuite nel regno delle due Sicilie e la scuola secondaria viene affidata a istituzioni religiose ma laiche nel loro insegnamenti e successe lo stesso anche per l’istruzione elementare.

Rappresenta un caso a parte invece il Regno di Sardegna che segui l’andamento degli eventi diventando prima un regno con scuole laiche, poi torno indietro al modello ecclesiastico , poi nacquero i nidi di infanzia laici mentre nello stesso tempo nelle scuole elementari si insegnava anche il catechismo .

Fu con la legge Lanza del 1857 che mondo laico e cattolico dell’ostruzione arrivarono a scontrarsi. Questa legge stabiliva che gli studi fatti in seminario non avevano valenza per insegnare nelle scuole e questo creò scompiglio visto che, ad esempio, molti preti erano insegnanti. le parti trovarono un accordo con la legge Casati del 1859 che divideva la scuola in: istruzione superiore, università, istruzione secondaria classica cinque anni di ginnasio e tre di liceo di, la scuola elementare i primi due anni erano obbligatori e la scuola normale per la formazione di maestri e maestre, mentre la scuola per l’infanzia rimaneva amministrata dalla Chiesa e da altri privati.

Grazie alla legge Casati e al raggiungimento dell’Unità di Italia nel 1861, questo periodo divenne fondamentale poiché si creò la Scuola del Regno d’Italia, che quindi non valeva solo per la Sardegna ma per tutto il paese, fino alla prossima legge di riforma che sarebbe stata la riforma del 1923. Ovviamente poiché il paese era finalmente unito la scuola doveva anche dare un’istruzione finalizzata alla diffusione dell’identità nazionale e alla riproduzione dei futuri ceti dirigenti.

Ci vediamo la prossima settimana con una prima analisi dell’istruzione nei primi del 900.

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